E ti ritrovi a chiederti come sia possibile che dopo tanto faccia ancora così dannatamente male.
Ultima
Lacrime di primavera
Ho il cuore talmente pieno che a volte ho paura che scoppi. E talmente vuoto che se me lo strappassi dal petto non mi accorgerei della differenza. I sentimenti, quando ci sono, a volte mi sembrano meravigliosi e altre abominevoli. Come fanno due opposti così distanti tra di loro a convivere nella stessa anima nemmeno io lo so. L’unica cosa che mi è data conoscere è la sofferenza che devo affrontare.
La candela sul mio comodino fa una luce strana e il suo profumo è più debole mentre brucia rispetto a quando è spenta. Come un amore che quando non è ricambiato e non brucia dà il meglio di sé per poi affievolirsi e quasi sparire in un tenue sentore poco riconoscibile proprio quando è riconosciuto e acceso.
Mi mancano troppe cose. Credo di essere molto cambiata negli ultimi anni, o almeno così mi ha detto un amico, ma io mi vedo sempre uguale. Ferma. Come se non sapessi che farmene di me stessa. E, chissà, forse è proprio così.
Timori notturni
Per un attimo ho pensato che non avrei più letto il poeta a cui ogni tanto permetto ancora di passeggiare per le strade del mio cuore, seppure solo con le sue scarne rime.
Ho avuto paura.
A inizio marzo sono tornata a respirare.
Natale in arrivo
E allora, sta arrivando Natale.
Domani è la Vigilia.
Sembrerò retorica e paternalistica, ma secondo me la gente ha perso il senso del Natale, ma tanto. Non dico solo la sacralità della festa… quelli che come me sono cristiani dovrebbero vederlo come un momento importante per la propria Fede, perché ricorda la venuta di Gesù nel mondo, che è l’inizio della Salvezza. Io parlo anche degli altri: anche se uno è ateo o non ci crede, la tradizione vuole che il Natale sia una festa da passare con la famiglia, tutti insieme, in serenità.
Oggi sono andata con mia mamma al supermercato, uno dei più grandi ed economici della zona, e quindi c’era la solita bolgia. Gente che litigava e si calpestava perché doveva comprare. Questo adesso è il significato del Natale: una festa in cui dobbiamo spendere per i regali, per le vacanze, per le abbuffate. Senza pensare a chi tutto questo non può averlo, per i motivi più diversi. Senza pensare a quello di cui avremmo davvero bisogno.
Non voglio fare la predica a nessuno, io stessa sto vivendo un periodo di crisi… però credo che dovremmo un attimino pensare a questo. Giusto un attmino.
Buon Natale a chiunque passerà di qua…
Halloween
Ormai è passato un anno. Rispetto all’anno scorso il mio Halloween è stato decisamente diverso. L’anno scorso ero ancora sotto l’effetto di una bella tranvata emotiva e la Sally mi ha convinta ad andare a una festa con lei. Lì abbiamo conosciuto Sergio e la comitiva. Ora la comitiva si è sfasciata e io e Sergio abbiamo rotto da un pezzo. Il che va bene, cioè non è il massimo dell’allegria ma non è un problema.
Ho passato Halloween a casa da sola, una sera come tante. Un po’ mi sono mancate le mie sorelline: quando eravamo più piccole organizzavamo giochi in casa, facevamo le decorazioni e ci truccavamo da streghe. Tornavamo da scuola già col pensiero di come fare le ragnatele finte e dove appendere gli scheletrini. Tutto rigorosamente fatto da noi con cartoncino e pennarelli. Era semplicemente un altro gioco.
Tutto questo per dire cosa? In sostanza niente, solo che la mia vita qua è cambiata, è più tranquilla, come se scorresse più lenta. Ed è piacevole dopotutto.
Cambiamento
Mettiamoci che sto odiando windows live per sta stupidaggine di spostar ei blog su wordpress, anche se apprezzo molto di più questo rispetto a cancellare i blog e basta.
PERO’…
1. io sul mio blog ci scrivo i cavoli miei e chi lo andava a leggere erano persone che potevano essere almeno vagamente interessate, invece adesso è pubblicamente spiattellato su un sito che manco so come funziona!
2. non capisco bene come modificare le cose sul sito e mi sono andati a cambiare sistema proprio quando avevo imparato a gestire il blog di msn cattivi.
3.mi scoccia cambiare, a prescindere.
Ergo, dopo questa novità mi rode un po’. Ecco.